il linguaggio non verbale

 

La Poesia della Cultura dell'Altro

 

 

"LINGUAGGIO VERBALE

CONTRO

LINGUAGGIO NON VERBALE :

QUALE APPROCCIO ALL'ALTRO" ?

 

 

 

 

 

Quando si parla di linguaggio non verbale,

immaginiamo, proiettiamo, le mimiche del viso,  

le espressioni nelle estremità delle labbra,

gli arricciamenti della fronte, lo sbattere delle ciglia,

o le spieghettature del naso, oppure, lo stridere dei denti,

o ancora, il rialzarsi delle guancie o le palpebre abbassate, o le palpebre alzate, o ancora le palpebre sgranchite, o ancora le palpebre strette, o ancora il rialzarsi del mento, o ancora il rialzarsi o il movimento delle orecchie, Ma quanti ancora....

 

E molto spesso, notiamo, ci fermiamo, ci buttiamo, ci perdiamo.......o ci lanciamo in tempi di arresto........di pause, a volte inesplicabili, a volte più decifrabili, a volte meno, davanti al movimento del viso fisso, come bloccato, come all'arresto, o a volte ancora, ci fermiamo sulla velocità infinita dei movimenti del viso, una tale rapidità, che ci soprende e ci lascia come abbagliati

perchè i messaggi, sono, a volte, talmente tanti, a volte uno solo, a volte delle migliaia , a volte dei milioni, e questa velocità, molto spesso ci perde, e ci inganna..... 

 

Oppure, ci troviamo di fronte alla lentezza, sorprendente, ingannevole, enigmatica e nascosta, che ci impedisce di vedere, di comprendere, di cogliere, di interpretare, di leggere, e di resistere.......

 

E addirittura a volte, i ritmi, le ritmiche di tutti questi movimenti, ci sfuggono, ci scappano, o si perdono, oppure ancora, e all'opposto, sempre questi ritmi, sempre queste ritmiche, ci parlano, ci coccolano, ci fanno del bene, ci rassicurano e ci calmano....., o ancora, ma ancora, essi, esse, ci rendono felici, .....o a volte, ancora meglio, essi, esse, (i ritmi, le ritmiche) ci incantano e ci trasportano molto lontano e o per niente lontano........ .

Come potersi aprire all'Altro,

come poter riuscire ad aprirsi all'Altro,

in un processo, in un modulo, diverso da quello del linguaggio parlato, del linguaggio verbale ? 

 

 

Perchè il Linguaggio Verbale, quello che dettato dalla conoscenza, dalle conoscenze, dall'apprendimento, dagli apprendimenti, ci impone , ci ditta, ci sottopone, una proiezione dell'Altro, forzata, motivata e nutrita dal sapere, dai precetti, dalla conoscenza, dall'informazione.

   

 

Non ci poniamo mai questa domanda, proprio mai.

 

Perchè, spesso, da un lato non sappiamo cosa significa "Linguaggio non verbale". 

 

Ma allo stesso tempo, non capiamo veramente la necessità di un altro possibile percorso e / o processo per aprirsi, per capire, per osservare l'Altro.

 

 

Allora, in questo contesto, della vita,
dove gli esseri umani del pianeta intero,
si perdono, mentre una grande parte lo sono già, persi, e  da molto tempo, 

svaniscono quasi,

 

perchè le violenze, le ingiustizie, le frustrazioni, le pene, i dolori,

 

sono talmente grandi, incommensurabili, indescrivibili, spesso e anche molto spesso, 

 

 

Allora, in questo contesto,

 

Come poter volere aprirsi ancora all'Altro ?

 

Come poter ancora osare aprirsi all'Altro ?

 

In un altro registro diverso da quello conosciuto, del linguaggio verbale ?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

"Un Gesto,

Un'Espressione,

Un Territorio :

Noi e gli Altri"

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

"Un Gesto,

Un Mestiere,

Un Territorio:

Noi e gli Altri"